Il Vittoriale degli Italiani: intervista a Bruno Guerri

Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all'aperto, giardini e corsi d'acqua eretto tra il 1921 e il 1938 a Gardone Riviera, sulla sponda bresciana del lago di Garda. Committente del complesso fu il poeta e romanziere Gabriele d'Annunzio che vi è qui sepolto e che ne affidò il progetto all'architetto Giancarlo Maroni in modo che il luogo rappresentasse la memoria della "vita inimitabile" del poeta-soldato e delle imprese dei soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Spesso con Vittoriale ci si riferisce alla sola abitazione di d'Annunzio, situata all'interno del complesso.

«Ho trovato qui sul Garda una vecchia villa appartenuta al defunto dottor Thode. È piena di bei libri... Il giardino è dolce, con le sue pergole e le sue terrazze in declivio. E la luce calda mi fa sospirare verso quella di Roma. Rimarrò qui qualche mese, per licenziare finalmente il Notturno» scrive d'Annunzio alla moglie Maria in una lettera del febbraio del 1921, cioè pochi giorni dopo il suo arrivo a Gardone; nelle intenzioni del poeta il soggiorno gardesano doveva durare dunque solo poche settimane per completare la stesura del suo ultimo romanzo, mentre oggi si sa che quella gardonese sarebbe diventata la sua ultima e definitiva dimora.

Il Vittoriale oggi è un monumento aperto al pubblico e visitato ogni anno da circa 210.000 persone, gestito da una fondazione presieduta dal professor Giordano Bruno Guerri, il quale cortesemente ci ha concesso una mezz’ora del suo tempo per una breve intervista che di seguito riportiamo.

Lei prof Giordano Bruno Guerri è sicuramente uno dei maggiori storici del ‘900 italiano. I suoi studi sono stati talmente meticolosi ed accurati che ci hanno permesso di conoscere in profondità il ventennio fascista. Lei è uno degli storici più conosciuti ed apprezzati all’estero, tra l’altro. Credo che la sua presidenza al Vittoriale sia la più indicata: avendo analizzato in modo approfondito il periodo fascista, risulta logico che lei rappresenti il miglior conoscitore di Gabriele d’Annunzio e della casa degli italiani che nasce proprio in questo periodo. Dott. Guerri, ciò che mi ricordo maggiormente dei suoi scritti è che il periodo fascista è una stagione storica chiusa, circoscritta e non è replicabile. Per tanto quando entriamo nel merito di Gabriele d’annunzio, lei dott. Guerri, come l’ha vissuto?

"Io ho trovato come tutti un Gabriele d’Annunzio che si voleva molto vicino al fascismo, se non addirittura fascista. In realtà tutto il mio lavoro tende a dimostrare che non è così. Lui certamente era un nazionalista e apprezzava tutti gli onori che gli tributava il fascismo, ma un super uomo come lui non può aderire a nessuna ideologia. Inoltre aveva un manifesto disprezzo verso il regime, le sue manifestazioni...Lui parlava di camicie sordide, non di camicie nere. Ci sono molte prove anche scritte di quello che dico. Aveva un rispetto per Mussolini in quanto demiurgo che aveva conquistato il potere, cosa nella quale lui non era riuscito. Queste cose gli storici le sanno da tempo ma la vulgata è dura a morire. Pian piano stiamo riuscendo a scalfirla."

Il Vittoriale è sicuramente una delle maggiori attrattive del Lago di Garda non solo per la parte museale ma anche per quella teatrale. Ci siamo trovati di fronte al Covid, con tutte le ripercussioni del caso. Oggi, nel 2021, come si è organizzato il Vittoriale ed il teatro stesso per accogliere il maggior numero di persone? Prolungherà la stagione? Avete delle sorprese nel cassetto?

"A me sembra che ci siamo organizzati al meglio, nel senso che abbiamo quasi raddoppiato gli spettacoli. Saranno quasi 40, circa 18 del festival “Tener-a-mente” che in mancanza di molti artisti stranieri che hanno annullato la tournée, avrà gli italiani più famosi: Nannini, Baglioni, De Gregori due volte, Capossela, Bollani e tanti altri. Poi abbiamo aggiunto tre appuntamenti con la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, tre appuntamenti con il “Festival della bellezza” di Verona che porterà Mogol, Morgan, Gino Paoli e inoltre abbiamo appuntamenti più classici con “I pomeriggi musicali di Milano”, un’altra orchestra di musica classica, ed infine con “Il Legnanese”. Per cui sarà un festival fittissimo, naturalmente se non arriveranno nuove disposizioni a capienza ridotta, cioè invece di 1.500, ci potranno essere solo 750 persone. E non ho citato il premio di poesia “Più luce” che si sta molto affermando."

Lei ritiene che tra i visitatori, i nativi del Lago di Garda rappresentino una parte cospicua, importante? Oppure il Vittoriale rimane una attrattiva dei turisti più che dei locali?

"Gli abitanti del Lago di Garda negli anni hanno visitato più volte Il Vittoriale, ma sappiamo anche che le cose vicine sono meno attraenti. Abbiamo molti visitatori dal Bresciano, dalla lombardia e poi in ordine dal Veneto, dall’Emilia e dal Piemonte. Ma abbiamo tantissimi turisti stranieri: il Lago di Garda è una piazza dei tedeschi, che anche non conoscendo D’annunzio sono attratti dalla bellezza di questo luogo."

Per lei, dott.Guerri, che cosa rappresenta il Vittoriale e qual’è il significato più profondo che lei da alla casa degli Italiani?

"Mi è stato affidato un monumento Nazionale, un posto unico al mondo, che oltretutto rappresenta l’ultima opera di un grande poeta, e io lo curo con l’amore e il rispetto che gli si deve."

Mi ricordo questa cosa di Massimo d'Azeglio, quando esclama “fatta l’italia vanno fatti gli italiani”, che voleva . Però sosteneva anche nel suo privato che unirsi ai napoletani era un po come andare a letto con un lebbrosso, che è quasi una forma di disprezzo del Nord nei confronti del Sud. Lei dott. Guerri crede che sia ancora presente?

"In modo molto ridotto ma non parlerei tanto di disprezzo oggi quanto di pregiudizi, che in parte rispecchiano caratteristiche sociali e ambientali diverse. Io ho scritto un libro che si chiama “Il sangue del Sud” che spiega le origini profonde di questa cosa che risale a un'unità mal fatta, fatta con la forza e fatta anche depredando il Sud delle sue ricchezze da parte dei cosiddetti Piemontesi."

Lei crede che possiamo confidare sugli intellettuali italiani e la loro possibilità di creare un’identità culturale nazionale, cioè se finalmente arriveremo a chiudere queste divergenze?

"Noi siamo un popolo di individualisti, di campanilisti e le differenze fanno parte della nostra ricchezza. Io non conterei proprio gli intellettuali come il sistema. Ognuno va, come è giusto che vada, per la propria strada."

Ultimissima domanda in chiusura. Una definizione sintetica del popolo italiano in prospettiva storica al post pandemia?

"Un grande popolo che ha superato difficoltà ben maggiori di questa e che supererà anche questa. Certamente siamo in ritardo sulla modernità e questo ritardo va recuperato."

Dopo aver ringraziato il dottor Guerri ci immergiamo con un’altra ottica in questa poliedrica struttura dove cerchiamo di riscoprire un Gabriele D’Annunzio che rappresenta un po l’orgoglio di tutti noi Italiani.

Altri articoli

Trento e i suoi mercatini di Natale

21 October 2024 Lifestyle Eventi

Villa Couëlle

3 July 2024 Mercato Immobiliare

Investire negli immobili di prestigio a Dubai: esplora il lusso senza confini

29 July 2024 Mercato Immobiliare